Storia di Cassina de' Pecchi

Ultima modifica 4 marzo 2021

Cassina de' Pecchi un paese nuovo. Fino a non molto tempo fa più che un paese era un insieme di cascine sparse su un territorio reso fertile dalla presenza del Naviglio Martesana e dalle rogge che da questo partono e che lo rendono estremamente adatto all'agricoltura.

Cassina de' Pecchi è anche un paese moderno, la sua storia è legata al movimento e alle vie di comunicazione: il Naviglio Martesana, la Padana Superiore, il tramway prima e la metropolitana poi.

Non a caso una delle prima citazione riguardanti il nostro comune fa proprio riferimento a questi due aspetti, le vie di comunicazione e l'agricoltura:

"Correndo la postale Veneta, frequentatissima un tempo, deserta da che si fece la ferrata, t'avvieni in Cassina de' Pecchi, stazione postale in feracissimo suolo, ove s'incominciano a fare fli stracchini di Gorgonzola" [1].

La formazione del Comune di Cassina de' Pecchi

Il Comune di Cassina de' Pecchi con i sui attuali confini nasce nel 1870, anno in cui un regio decreto sancisce la definitiva soppressione del Comune di Sant'Agata Martesana e la sua aggregazione in qualità di frazione a Cassina de' Pecchi. Qualche anno prima era toccato al Comune Censuario di Camporicco, sede parrocchiale, essere aggregato al Comune di Cassina de' Pecchi.

L'evoluzione demografica

Nel 1861, anno dell'Unità d'Italia, il Comune di Cassina de' Pecchi, comprendente già anche Camporicco, contava 760 abitanti, mentre quello di Sant'Agata Martesana 741. La popolazione rimane pressoché stabile fino all'indomani della Seconda Guerra Mondiale, nel censimento del 1951 Cassina de' Pecchi conta 2.247 abitanti.

Il boom demografico avviene negli anni sessanta e settanta del novecento, si passa dai 2.960 abitanti del 1961 ai 5.503 abitanti del 1971, ai 11.196 abitanti del 1981.

Attualmente il comune conta circa 13.500 abitanti.

[1] Massimo Fabi in "Passeggiate attraverso I distretti della provincia di Milano", 1857.